5 GIORNI PER CRESCERE INSIEME

TIMBER SULLEORMEDELLUPO di FEDERICA ZOLLIA

Vorrei incominciare questo articolo, con la descrizione del vocabolo: Passione

passione [pas-sió-ne] s.f.
Con questa parola possiamo raggruppare un insieme di emozioni, azioni.

Con la parola Passione, non solo ci viene in mente la Passione del nostro Signore Gesù, oppure visto che siamo vicino a Pasqua la settimana della Passione, come commemorazione dei pentimenti di Cristo.
Ma con la parola Passione, possiamo descrivere anche una sofferenza morale, spirituale, una pena, un tormento, oppure un sentimento di grande violenza, però può essere anche vista come un grande trasporto amoroso, ma può esser anche associata ad un’inclinazione, ad un interesse molto vivo, molto intenso.
La passione per un interesse economico, per un hobby, oppure semplicemente per il proprio Cane.
Quindi con la parola Passione, possiamo racchiudere un mondo di situazioni, di sentimenti più o meno belli, leciti o non leciti. Sentimenti richiusi in NOI….
Per il mio modesto parere, il sentimento più bello è quando la nostra “Passione” ci spinge a far qualcosa che ci faccia star bene con noi stessi, senza ledere agli altri.
Leggo le prime righe dell’e-mail di Federica, “mi dicono che sono una fuori di testa a farmi ogni volta 6 ore di treno per venire a Pavia”.
Bè cara Federica, permettimi di essere onesta, non te lo dico di certo perchè tu sei venuta da me, potevi farti 6 ore di treno per andare ovunque, ma mia cara ragazza, tu hai coraggio da vendere e, non solo. Il mettersi in discussione, il caricarsi sulle spalle uno zaino che pesa forse più di te, prendere il tuo cane e affrontare un’avventura che consoliderà il tuo rapporto con lui, per me è solo un “saper cosa volere dalla vita”. Conoscendo il tuoi trascorsi studenteschi, i tuoi viaggi, le tue scelte, non sei di certo un tipo che si arrende per 6 ore di treno, conosco gente, che per due gocce di pioggia, non porta nemmeno il proprio cane a far la pipì, oppure rimane sulla soglia di casa, aggancia il suo cagnetto il guinzaglio flexi, lasciandogli 8 metri di guinzaglio e il padrone se ne rimane sotto il porticato del condominio all’asciutto, quindi se vogliamo parlare di pazzia, di argomenti ne abbiamo da vendere.

Ma ritorniamo a te e a Timber, io credo anzi più vado avanti e più e sono convinta, che creare situazioni in cui l’Uomo e il suo Cane condividono del tempo e delle situazioni insieme (giorni), soprattutto in un età come quella di Timber (7 – 8 mesi), a stretto contatto, il rapporto viene a consolidarsi. E’ un beneficio reciproco.
L’uomo impara a conoscere il suo cane, impara a leggerlo, impara a capire quali sono i suoi lati su cui lavorare, impara a capire cosa gli piace da quello che gli da fastidio e il cane impara a comprendere meglio il suo compagno bipede, magari imparando quegli atteggiamenti tanto incoerenti che ci appartengono.
Costruire un rapporto non è facile, soprattutto quando le lingue che si parlano sono diverse.
Tempo fa uno mi disse: ” che cavolo parli a fare ai tuoi cani, tanto non ti capiscono, mica sei San Francesco?? che gli frega a loro cosa gli dici!!!”. Quella frase non mi stupì molto, visto che conosco i modi, poco simpatici di quella persona, ma purtroppo noi siamo uomini ed è difficile estirpare la nostra natura, come è difficile toglierci il vizio di parlare con i nostri cani.
I nostri cani, a volte sono gli unici nostri compagni di vita per molti di noi, sono la nostra compagnia, come non riuscire a parlar con loro? anche se sappiamo benissimo che loro comprendono solo i nostri gesti, non verbali, le nostre azioni.

Federica ce la sta mettendo tutta, purtroppo chi sceglie di vivere con un CLC ha solo due alternative di viverlo e sono:
secondo la sua natura, ovvero quella più vicina alla sua parte primitiva, quella del suo antenato lupo, senza troppe regole, lasciarlo vivere in giardino, ma non in un micro giardino da villetta a schiera, ma in uno molto più grande, magari a ridosso di una bella collina o montagna, lontano dal caos. Viverlo con le sue REGOLE!!!
oppure abituarlo fin da cucciolo al nostro stile di vita, al nostro caos, alle nostre regole, (a volte stupide regole).
Comunque per Timber e Federica è stata una bella avventura.
Non è mancato nulla, dall’ingresso in un centro commerciale, quindi rumori, musica di sottofondo, un pavimento freddo di marmo, porte scorrevoli, carrelli.
Come non è mancata la consueta passeggiata in città, ma anche quella in campagna, la quale ha riservato a Timber una novità…
La novità che Timber ha scoperto in campagna è stato il fondale melmoso dei nostri fossi.
Non si aspettava di affondare, abituato ai suoi torrenti e fiumi fatti di sassi, sè trovato per un attimo smarrito, sentirsi con le zampe in trappola non le è piaciuto. Ma con l’aiuto degli altri, osservando gli altri ha compreso e ha risolto da solo il suo piccolo dilemma.

Anche gli approcci con i cani adulti sono cambiati, se da cucciolotto faceva lo spavaldo, perchè una volta uscito dal branco famigliare, al suo campo di addestramento veniva messo a contatto solo con cani dal carattere troppo MORBIDO, per lui. Infatti quando venne a trovarmi per Natale si approccio con gli adulti in modo troppo spavaldo, ma la mia Luna e Charlie un clc maschio, gli ricordarono subito le buone maniere.

Quindi buoni gli approcci sia con gli adulti, un pò più camerateschi con i coetanei e i fratelli incontrati, un pochino più severi con i cuccioli più piccoli di lui. Praticamente una RUOTA CHE GIRA, io imparo, io apprendo e poi a mia volta insegno.

Sono stata felice di vedere Taiga riconoscere suo fratello Timber che l’aveva ospitata durante il periodo di stallo presso di loro, un gioco continuo.
Felice di vedere che Timber sta crescendo in modo equilibrato, educato, ma soprattutto sereno.
Cosa posso aggiungere d’altro… credo nulla.
Se non un grazie a Federica per essermi venuta a trovare, per avermi fatto compagnia in questi 5 giorni e per avermi permesso di dimostrarle che lavorare con i cani, non è uno scherzo, per lavorare con loro occorre conoscere bene le dinamiche, le razze, occorre anche fermarsi in tempo prima di commettere certi errori, insomma pensare prima di agire. Spero che Federica vedendomi lavorare a cani liberi, ora abbia compreso quando dico, lavorare sui caratteri, ruoli e risorse.

E’ stata una settimana intensa, spero presto di riaverla qui da noi con un Timber più grande, per metterlo alla prova con nuove situazioni.

Ora vi lascio alla sue impressioni e poi alla carrellata di immagini che esprimeranno meglio l’essenza dei 5 giorni trascorsi insieme.

Federica Zollia: bowe_girl@hotmail.it
Molti mi dicono che sono fuori di testa a farmi ogni volta 6 ore di treno per venire fino a Pavia solo per seguire un corso “per un cane”.. quello che non capiscono è come questo semplice “cane” ti possa completamente conquistare se l’hai desiderato e aspettato per mesi interi, se nell’arco di qualche mese sei andata più volte a Pavia per seguire degli stage sulla razza, se per mesi e mesi controllavi ogni giorno la pagina Facebook dell’allevatrice per vedere se erano aperte le richieste per la cucciolata e se per altrettanto tempo hai seguito e letto tutti gli articoli e i post riguardanti gli sviluppi della gravidanza della mamma e, dopo la nascita dei cuccioli, i post riguardanti i loro primi due mesi di vita… è questo quello che è successo con Timber.. purtroppo con la Bonny non c’era stato questo stesso interessamento (nonostante comunque fosse una componente fondamentale della mia famiglia), vuoi perché io ero troppo piccola, vuoi perché non avevo la stessa autonomia e possibilità di movimento che ho ora.. però con Timber è tutto diverso… lui è un cucciolo che IO ho voluto, per il quale sono stata IO a cercare l’allevamento migliore e sulla cui razza mi sono documentata per parecchi mesi e finalmente, poi, è arrivato quel tanto atteso 12 agosto, giorno in cui me lo sono portato a casa, non sapendo ancora quanto mi avrebbe cambiata e quanto quella piccola palla di pelo grigia mi avrebbe conquistata man mano che i mesi passavano…
Ed è proprio per questo che ora mi ritrovo spesso a fare la “fuori di testa” – per utilizzare le parole degli altri – prendendo quel treno per fare un viaggio di 6 ore con uno zaino enorme sulla mia schiena, un lupetto al guinzaglio e tanta voglia di imparare. questi, sono stati cinque giorni che ho vissuto giorno e notte accanto al mio cane, senza mai allontanarci, separarci.. e vedo che, grazie a questo genere di esperienze, io divento sempre di più il punto di riferimento di Timber; ed è proprio come mi hai fatto notare tu, Katia, durante le passeggiate in città o in campagna: Timber mi cerca, mi guarda, cerca il mio sguardo per avere una conferma, una rassicurazione sul fatto che io sono lì con lui… e credo che non ci sia nulla di più gratificante al mondo che sapere che il tuo cane dipende da te, che sei tu il suo punto di riferimento e che ha bisogno di te. Ed è questa una delle cose più importanti che mi hai insegnato e che sopratutto mi hai fatto notare, ossia che per quanto un cane quando è fuori annusi ogni angolo che trova, corra di qua e di là o sia impegnato a giocare con altri cani a metri e metri di distanza da te, comunque arriverà ad un punto in cui si volterà indietro verso di te per vedere se tu ci sei, se sei accanto a lui..
Un’altra cosa che mi hai insegnato è quella di fidarmi del mio cane.. sai benissimo che fino a qualche mese fa avevo il terrore di lasciarlo andare, dovevo per forza avere il controllo totale su di lui tenendolo sempre legato al guinzaglio.. non avrei mai e poi mai avuto il coraggio di liberarlo se tu non mi avessi aiutata.. ora, invece, e credo tu l’abbia notato, non ho più problemi a lasciarlo libero e anzi, mi piace vederlo correre in giro assieme agli altri cani ma soprattutto vederlo girarsi verso di me, in lontananza, per controllare dove sono… questo è un atteggiamento di cui io non me ne sarei mai resa conto se tu non me l’avessi fatto notare.. sono piccole cose di cui ti accorgi solo con l’aiuto di un occhio esperto…
Il tempo che io e Timber abbiamo passato assieme a te l’ha aiutato anche molto nel suo relazionarsi con gli altri cani.. ricordo ancora quando a dicembre non ci pensava minimamente a sottomettersi, ma anzi, preferiva passare tutto il tempo o in un angolo del campo o al riparo sotto una macchina.. ora, dopo le prime belle lezioncine lasciate sul suo didietro impartite da Luna&Co e grazie a tutto il tempo passato insieme a clc adulti come Venom, il Nini, la Yuki e tutti gli altri, clc e non, vedo come l’atteggiamento di Timber con gli altri cani sia cambiato.. ha capito qual è il suo posto nel branco, ha imparato il rispetto per gli altri cani (adulti in primis) e soprattutto ha imparato a sottomettersi, cosa che in passato non l’avevo MAI visto fare nonostante lo portassi sempre alle classi di socializzazione qua in Friuli… ora è impressionante vedere come diventi una statua quando un clc adulto lo sottomette… ed è rassicurante sapere che posso stare tranquilla in presenza di altri cani adulti quando sono sola fuori con lui perché so che posso fidarmi di Timber, lui ormai sa quello che deve fare.. e con tutti i cani, sia che li abbia già visti, sia che li veda per la prima volta!
Anche i nostri giri nei vari bar e al centro commerciale sono stati degli ottimi insegnamenti per me e Timbino… è questo il genere di lezioni che certe scuole di addestramento dovrebbero fare… però evidentemente in Friuli siamo sprovvisti di centri commerciali e bar, vai a saperlo tu! 😉 è per questo che mi tocca venire fin Pavia ogni volta! 😉
poi comunque mi sono resa conto di quanto un cane impari molto di più giocando libero con altri cani che non durante la classica lezione in cui si passa un’ora a fare esercizi come il seduto, terra ecc.. era bello vedere tutti i cani correre liberi assieme quando io e te ci sedevamo fuori e ci limitavamo ad osservarli e tu mi spiegavi tutti i loro comportamenti.. lì, sono liberi di comportarsi come dei veri cani e non come dei robot ai quali noi insistiamo a chiedere di eseguire ogni volta un comando diverso..
poi vabbè, non centra molto con quello che ho imparato durante questi giorni con te… però sono stata contenta anche di aver rivisto la piccola Taiga, e soprattutto mi ha fatto piacere vedere quanto si sia ripresa dall’ultima volta che l’ho vista e quanto tu sia riuscita a cambiarla, o meglio, recuperarla caratterialmente.. hai veramente fatto passi da gigante con lei! non ti dico poi la tragicità del momento in cui l’ho dovuta salutare l’ultimo giorno sapendo che non l’avrei più rivista.. ma credo tu te ne sia accorta.. i suoi ex padroni non hanno capito proprio nulla di lei, non si sono resi conto di che cosa avevano tra le mani… ma forse è stato meglio così… che ci stiano le galline nel pollaio… e non un cane…
e poi in ultimo non può mancare il ringraziamento a te ma anche a tutti gli altri componenti umani del branco.. Emanuela, Matteo, Pierluigi, Rocco e tutti gli altri.. loro sono quelli che sanno il motivo per cui mi faccio 6 ore di treno ogni volta per venire fin lì da te, senza pensare che io sia fuori di testa… perché loro sanno quanto questi cani ti prendano e quanto una persona sia disposta a fare qualsiasi cosa (anche percorrere quasi 1000 km tra andata e ritorno) per migliorare il proprio rapporto con loro e per scoprire tutte le sfaccettature del loro comportamento e della loro personalità.. inoltre sono persone semplici, alla mano con cui è piacevole passare il proprio tempo… l’avevo già detto in una mail precedente e mi ripeto: mi piace passare il mio tempo con tutti voi, l’unica cosa che mi dispiace è che viviamo così lontani… però vabbè, inventeranno prima o poi il teletrasporto no?? e poi, come dicevo prima, sono comunque costretta a venire a Pavia perché qua in Friuli apparentemente bar e centri commerciali non esistono! anzi, neanche le città per le passeggiate credo esistano visto che quel genere di lezioni qua non si fanno! 😉
infine, ultimissima cosa, un grazie speciale va a te Katia.. che oltre a dedicarmi il tuo tempo, la tua esperienza e la tua pazienza per aiutarmi nel mio lavoro con Timber, sei anche un’amica.. le nostre chiacchierate, i nostri break di thè caldo, i nostri giretti al centro commerciale, le nostre piccole puntate di shopping, ma anche il nostro teamwork la mattina quando arrivavamo in campo, mi hanno confermato, se mai ce ne fosse stato il bisogno, di quanto tu sia una bella persona sia dal punto di vista personale che da quello lavorativo… sempre pronta a spendere tutta se stessa per aiutare gli altri…
quindi GRAZIE per questi 5 giorni passati assieme! e un a rivederci a molto presto!
ti abbraccio,

Federica

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